La lumassina raccontata da Riccardo Sancio

A Spotorno, Riccardo Sancio porta avanti un lavoro di preservazione e valorizzazione della lumassina, il vitigno autoctono ligure noto anche come mataossu o buzzetto. È una varietà storica, oggi poco diffusa, ma dotata di una grande versatilità. Bassa gradazione alcolica, buona acidità, resistenza naturale alla flavescenza dorata e una spiccata predisposizione alla vendemmia tardiva. Un’uva che rappresenta bene la Liguria: sobria, fresca, immediata.

Una produzione che esplora il potenziale del vitigno.

La cantina produce diverse interpretazioni della lumassina. Il Mataossu classico fermo è il vino più tradizionale, ideale con i fritti di pesce. Il Vestica, affinato in anfora, ne esalta la mineralità. Lilaria è la versione frizzantina, mentre il metodo classico Lady Chatterley richiama il romanzo di David Herbert Lawrence, che frequentò Spotorno e che la tradizione vuole ambienta in questa terra la sua celebre storia.

Pigato, vermentino, rossese e granaccia.

Accanto alla lumassina, l’azienda coltiva anche gli altri vitigni tipici della zona (pigato, vermentino, rossese e granaccia) con l’obiettivo di offrire un quadro completo dell’identità enologica del territorio. Una produzione che conferma, secondo Sancio, la qualità dei vini liguri, spesso sottovalutati ma perfettamente in linea con le eccellenze italiane.

La memoria agricola e il lavoro con i viticoltori “eroici”.

La storia della lumassina è legata al passato rurale della zona: un tempo era molto diffusa, oggi sopravvive in pochi vigneti, spesso centenari. Cantina Sancio collabora con viticoltori anziani che ancora custodiscono i segrei per preservare un patrimonio agricolo che rischierebbe altrimenti di svanire. L’azienda lavora fianco a fianco con i ristoratori locali, sempre attenti ai vini del territorio. La collaborazione passa anche dalla formazione del personale, fondamentale per raccontare al cliente la specificità e il valore dei vitigni liguri.

Visita il sito